venerdì 11 dicembre 2015

Festa di natale all'Idroscalo di Ostia

Anche quest' anno, grazie alla solidarietà
della gente che ha partecipato a "dona un giocattolo", il 20-12-2015, in Piazza dei Piroscafi dalle ore 15:00, festeggeremo il Santo Natale, donando un pomeriggio di gioia ai bambini della sua comunità.
Il programma sara' il seguente:
Ore 15:00 inizio evento
Ore 16:00 si offrira' cioccolata calda e dolce
Ore 16:30 tiro ai barattoli con premio
Ore 17:00 gira la ruota con premio
Ore 17:30 arrivo di Babbo Natale
L' evento si concludera' con lo scambio di auguri, il tutto sara' accompagnato da musica e una mostra fotografica del gruppo de La mia Ostia che vi fara' scoprire la vera faccia dell' Idroscalo....
Vi aspettiamo numerosi

mercoledì 25 novembre 2015

Dona un giocattolo

Manca ormai un mese a Natale
e anche quest'anno,
la nostra comunità vi chiede un minuto d'ascolto:
"vorremmo continuare insieme a voi
a realizzare un sogno:
rendere felici,nel giorno più' bello ed importante dell'anno,
un bambino/a come i vostri figli....
non vi chiediamo contributi economici o altro,
ma come l'anno scorso,
vi chiediamo di far guardare dai vostri figli la
propria cesta dei giocattoli,fategli scegliere il gioco con cui non giocano più',
o che non gli piace e donatelo a chi anche quest'anno
non potrà trovare nulla sotto l'albero di Natale...
Aiutateci a rendere "Magico" anche per i meno fortunati il Santo Natale,
doniamo un sorriso
ai meno fortunati...
Chiunque volesse potrà portare un gioco nella sede della comunità,
sita in Piazza dei piroscafi n.33,dove verranno raccolti,confezionati
ed il 20 dicembre verranno
donati da Babbo Natale ai nostri bambini.
Vi aspettiamo numerosi e solidali come lo siete stati
l'anno passato,cerchiamo,
insieme al vostro aiuto di rendere felici
i nostri BAMBINI.....

sabato 31 ottobre 2015

Pasolini e il falò – All’Idroscalo il ricordo dell’intellettuale


A quaranta anni esatti dal
suo omicidio,
l'Idroscalo ricorderà Pasolini
Lunedi 2 novembre, alle ore 18:00 
 in Piazza dei Piroscafi.
Brani del pensiero dell'intellettuale
verranno prima letti e poi adagiati
su di un manichino che lo raffigura,
mentre verranno gettate nel fuoco
di un falò le parole che hanno offeso
la sua memoria, sotto la guida

di Giorgio Jorio.







giovedì 29 ottobre 2015

IDROSCALO DI OSTIA, DACCI OGGI LA NOSTRA TRUFFA QUOTIDIANA

Ha ragione la Dott.ssa Myrta Merlino, siamo un Paese pronto a tutto, in cui serpeggia arroganza e assenza di vergogna. Un Paese che truffa i più deboli togliendogli la loro dignità e i giornalisti, che “dovrebbero fare autocritica culturale”, essere il quarto potere, la voce critica appunto contro il potere, si riducono a fare il megafono di tutto (soprattutto del potere) fuorché dei fatti.
Noi, cittadini dell’Idroscalo, siamo i deboli, lo siamo da 60 anni, 60 anni di storia e di storie degli ultimi. Non ci sono case con i rubinetti d’oro all’Idroscalo di Ostia. Non ci sono i mafiosi all’Idroscalo di Ostia. Ci sono gli ultimi che meriterebbero il rispetto, almeno dei fatti.
Alfonso Sabella non è venuto all’Idroscalo di Ostia con le ruspe. Alfonso Sabella la rivoltella non la portava perché entrava all’Idroscalo di Ostia per un sopralluogo accompagnato dai cittadini dell’Idroscalo. Sabella la pistola la porta sempre con se e l’ha portata anche dentro il Municipio X.
L’Idroscalo è “nel bacino del Tevere”, vero, come Roma e le centinaia di Comuni sviluppatisi nelle aree vicino al fiume. Non è mica un reato. Se non si sa di cosa si parla sarebbe meglio prima informarsi oppure tacere.
Pasolini non è morto dove oggi c’è il borgo di 2.000 anime dell’Idroscalo di Ostia, ma dove attualmente c’è la LIPU e dove un tempo sorgevano baracche sulla spiaggia, una spiaggia che non esiste più perché ci hanno costruito il Porto. Il Porto di Roma, della Capitale d’Italia, finito nelle inchieste di Mafia Capitale. Dire che allora quelle baracche fossero meglio delle nostre case è un’offesa e un falso storico.
L’Idroscalo ha fatto sempre comodo a tutti (anche ai giornalisti), che si ricordano di noi in campagna elettorale o nell’anniversario della morte di Pasolini, quando serve cavalcare mediaticamente solo la parola “degrado”, offendendo anche la memoria di un grande intellettuale.
Sono 60 anni che accogliamo gli ultimi degli ultimi. 60 anni in cui chiediamo di riqualificare l’area. 60 anni di comportamenti schizofrenici degli amministratori. 60 anni di bugie e finti scoop. 60 anni di gente, che parla senza conoscere né tecnicamente né socialmente la nostra realtà. All'Idroscalo di Ostia ogni giorno c’è gente che viene magari solo per vedere il tramonto o per pescare. Nessuno è mai stato aggredito, nessuno è mai stato rapinato. Ma siamo stanchi di quei giornalisti che vengono con l’unico scopo di calpestare i nostri diritti, la nostra dignità di cittadini prima di tutto, magari facendosi un giro dentro ad auto blindate e vetri fumé per poi correre a pontificare in qualche salotto televisivo. Avere un nemico all’occorrenza fa sempre comodo a troppi e noi siamo un bersaglio troppo facile anche per i conigli. Nessuno ci interpella sulle scelte che ci riguardano direttamente, nessuno ci chiede la nostra opinione. Quattro anni fa l'Idroscalo di Ostia è stato vittima di un violentissimo sgombero di 35 case, ordinato dal sindaco Alemanno: oltre 1200 persone, appartenenti alle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, hanno cacciato gli abitanti senza preavviso, sradicando intere famiglie dal tessuto sociale nel quale vivevano con vecchi e bambini, portandoli dentro a vergognosi residence, che hanno ingrassato le tasche di molti politici e colletti bianchi, dopo aver messo tutti i loro averi in dei container e dove ancora giacciono corrosi dal tempo e dalla pioggia. Nonostante il cambio di giunta e il commissariamento del Municipio i progetti per il nostro quartiere sono gli stessi della giunta Alemanno: continuare a riunirsi a porte chiuse con finti “esperti” che non conoscono il territorio, e programmare sgomberi arbitrari e trasferimenti che distruggono la nostra comunità, perché di questo stiamo parlando, di una comunità.
Da anni stiamo lavorando su un’alternativa: abbiamo presentato un progetto di riqualificazione, integrato con l'ambiente e con il tessuto urbano, e da anni collaboriamo con tutte le forze sane e impegnate di questa città, compresa l'Università di Roma, per documentare in primo luogo la volontà degli abitanti di rimanere nel quartiere e in secondo luogo la fattibilità tecnica di un progetto alternativo alla demolizione.
Da anni chiediamo di essere ascoltati e inclusi nel processo decisionale che determinerà il nostro futuro. Abbiamo una proposta concreta, partecipata e condivisa ed economicamente molto più vantaggiosa di ogni altra ipotesi finora contemplata dai politici di turno. Ma si continua, soprattutto molti di voi giornalisti, a trattarci come animali da zoo. Per le amministrazioni siamo un impiccio per gli affari del Porto Turistico, il cui patron è stato arrestato, ma il cui progetto di espansione sul nostro quartiere è tuttora il piano urbanistico vigente per la Foce del Tevere. Come se in questo momento storico Ostia abbia bisogno di altre costruzioni e demolizioni, pane per i denti delle mafie e dei corrotti.
Stiamo ancora attendendo l'esecuzione dell'ordinanza n.43 del 17/2/2010, che prevedeva, dopo lo sgombero, il rinforzo degli argini del Tevere. Lo sgombero è stato realizzato, ma il rinforzo degli argini no, perché evidentemente la pubblica incolumità dei cittadini dell’Idroscalo di Ostia non interessa a nessuno, eppure il Sindaco è “primus inter pares”, ma qui di “primis” se ne sono visti ben pochi, al massimo in campagna elettorale o durante le demolizioni a favore di telecamera.
Da anni chiediamo il rispetto da parte del Porto di Roma dell'Accordo di Programma stipulato nel 2002 e che prevedeva i lavori necessari ad impedire gli allagamenti di acqua piovana su via dell'Idroscalo. Il Comune di Roma non ha MAI fatto nulla, soprattutto il suo dovere, quello di sollecitare l’attuazione, e siamo stati tacciati di essere mafiosi per aver chiesto noi in questi anni, nel silenzio assordante del Comune, al Presidente del Porto di ottemperare agli obblighi previsti per legge.
Noi, gli ultimi degli ultimi, stiamo chiedendo da anni che fine ha fatto il Piano di Zona dell'Idroscalo, cioè le case popolari per gli aventi diritto dell’Idroscalo di Ostia. Sparito, sotto una colata di cemento senza che l’amministrazione battesse ciglio.
Il nostro abusivismo si chiama abusivismo di necessità (che in altri tempi e in altre epoche, scuoteva la coscienza degli intellettuali, della Chiesa, dei politici, dei giornalisti) e ci sono persone che vivono all’Idroscalo che godono di diritti di superficie, esattamente come gli imprenditori balneari. Ma voi non lo sapete, voi non studiate, voi semplicemente vi beate di ignorare perché avete poca stima del target che vi ascolta o vi legge. Voi cavalcate menzogne spacciate per verità e vi sorprendete perché qualcuno vi manda al diavolo se venite con la tracotanza di incasellare l’Idroscalo di Ostia come una Suburra.
Siamo stanchi, stanchi delle menzogne, come quelle sui contatori dell’acqua. Piazza dei Piroscafi fa parte delle 100 piazze di Rutelli. Le strade hanno un nome perché fanno parte del patrimonio comunale e fino a pochi mesi fa il Comune ha sempre rilasciato i certificati di residenza, assegnando dunque alle case anche numeri civici.
Siamo stanchi, stanchi di avere una dispersione scolastica altissima a causa di una pessima gestione degli orari dei trasporti pubblici.
Stanchi di non avere voce, di essere fotografati come i brutti, sporchi e cattivi, perché fa molto di sinistra parlare dell’emarginazione e di destra di ‘pulizia’. Stanchi di voi, giornalisti, che parlate troppo spesso di persone e fenomeni che nemmeno conoscete, che non volete approfondire, che entrate nelle case delle persone senza nemmeno chiedere permesso, che l’intervista ad uno solo diventa la condizione con cui stigmatizzare tutti. E Non basta vivere ad Ostia per dire delle verità su Ostia.
Nel nostro territorio arrivano gli ultimi degli ultimi, quelli che nessuno vuole, tranne che per i lavori più umilianti, sottopagati e senza diritti, che noi, italiani dell’Idroscalo (pare che specificare la nazionalità faccia la differenza in questo Paese), accogliamo senza problemi, senza chiedere il passaporto, cercando di sopperire all’assenza dello Stato, attraverso anche l’aiuto della Caritas. Nemmeno gli animali del più infimo circo sarebbero trattati con così grande disprezzo.
“L’aria che tira” nell’informazione è davvero pessima. Almeno all’Idroscalo, da noi l’aria che tira è pulita.
Francesca Bianchi della comunità dell'Idroscalo di Ostia

sabato 19 settembre 2015

Idroscalo di Ostia,la sagra dei gnocchi ad idropark

Si comincia....
                                                                                                    














Fino ad arrivare alla sua forma perfetta...
















Fino ad arrivare ad IDROPARK...












Dove si comincia a servire




Dove ci si trovano i pensieri ed i sogni dei bambini...











































venerdì 11 settembre 2015

IDROPARK


il degrado in cui ci hanno lasciato...

Si comincia pulire

Anche i piccoli aiutano..


Con un po di tappi tutto e' piu' colorato.... 
Ed ecco a voi il nostro idrodondolo...


martedì 8 settembre 2015

IDROSCALO DI OSTIA:FESTA DI FINE ESTATE RACCOLTA FONDI PER PARCOGIOCHI BAMBINI

PROGRAMMA FESTA

VENERDI 18 SETTEMBRE
ore 17:00 baby dance
ore 18:00 giochi per grandi e piccoli
(tiro alla fune,percorso ad ostacoli,ruba bandiera...)
ore 19:00 pensiero piu' bello
(ogni bambino scrivera' un pensiero sui spartitraffico)
ore 20:00 gnoccata
Sabato 19 
ore 17:00 simpaty-bici
(bicicletta piu' simpatica)
ore 18:00 torneo di carte e scacchi
ore 20:00 gnoccata e musica
Domenica 20
ore 17:00 giochi
                                                                       ore 18:00 premiazioni dei giochi e tornei
                                                                       ore 20:00 gnoccata e musica
                                                                       ore 21:00 sfilata idroscalo
l' evento si terra' in Piazza dei Piroscafi,per info si puo' contattare il 3889035105
VI ASPETTIAMO


domenica 2 agosto 2015

# LETTERA AL PREFETTO DI ROMA FRANCO GABRIELLI#

La lettera, qui riportata, contenente i punti non negoziabili per la Comunità Foce del Tevere che devono essere posti all'attenzione del Prefetto, sarà inviata domani sera via PEC con le firme dell 87 famiglie della Comunità Foce del Tevere e di chiunque dell'Idroscalo decida di sottoscriverle. 
Chi lo desidera può farlo o venendo presso la nostra sede o inviando una mail a comunitafocetevere@tiscali.it. (Franca Vannini, Portavoce)
LETTERA AL PREFETTO FRANCO GABRIELLI
In vista del prossimo incontro sul tema “Idroscalo di Ostia”, la Comunità Foce del Tevere ha ravvisato, in riferimento all'esito dell’incontro che Lei ha tenuto col Coordinamento Territoriale dell’Idroscalo, di fare un percorso autonomo, ritenendo IMPRESCINDIBILI altre priorità che qui Le elenchiamo, certi in questo modo di dare un contributo fattivo e importante per il raggiungimento dell’obiettivo finale che comunque rimane comune al Coordinamento.
1) L'incolumità dei cittadini dell'Idroscalo passa attraverso la protezione a mare, a fiume e su Via dell'Idroscalo.
A mare: abbiamo risolto noi della Comunità Foce Tevere gli scorsi anni con la Regione Lazio.
A fiume: è dal 2010 che aspettiamo che il Comune di Roma, per continuità amministrativa, esegua l’ordinanza dell’ex Sindaco di Roma, Giovanni Alemanno, n.43 del 17 febbraio 2010, relativamente alla difesa lato fiume dell’abitato dell’Idroscalo di Ostia. L’ordinanza aveva caratteristiche di Protezione Civile e prevedeva anche la difesa dell’abitato di Ostia mediante posa, presso gli argini del fiume Tevere, di palancole in acciaio tipo Larssen 23, per una lunghezza di circa 200 metri, opera mai realizzata.
Su Via dell'Idroscalo: attendiamo dal 2002 che il Comune di Roma chieda al Porto di Roma di dare esecuzione dei contenuti dell’Accordo di Programma, in modo che Via dell’Idroscalo non si allaghi più con conseguente interruzione di pubblici servizi, che impediscono alle persone di portare i bambini a scuola o semplicemente raggiungere una farmacia.
2) In questi anni nessuno dell’Amministrazione è in grado di dirci dove è finito il Piano di Zona dell’Idroscalo, dove dovevano essere costruite le 167 (totale appartamenti 70) per gli aventi diritto residenti all'Idroscalo.
3) Il problema dei contatori ACEA Acqua, ma siamo certi che sia già stato posto dal Coordinamento Territoriale. Questo problema riguarda prevalentemente i residenti della Comunità Foce Tevere.
L’inverno è alla porte, con tutti i disagi e le preoccupazioni che conseguono alla precipitazioni. Pertanto diventa urgente e imprescindibile discutere dei punti indicati. 
Chiediamo dunque di essere convocati alla prossima riunione e alleghiamo le firme degli aderenti alla Comunità Foce Tevere.
Distinti saluti
Franca Vannini
Portavoce
Tel.: +39 388 903 5105
e-mail: comunitafocetevere@tiscali.it
Roma, 2 Agosto 2015


giovedì 30 luglio 2015

ANGELI/TORE TORE: "HO VISTO COSE CHE" SOLO NEL PD.


Ecco a voi chi è 'Tore Tore'. 
Si tratta di Sabrina Giacobbi, 
segretaria del circolo PD di Nuova Ostia (quello chiuso dopo che 
LabUr ha denunciato il legame 
del circolo con la Signora Armellini 
e l'illegalità nella quale è sopravvissuto tutti questi anni), gestisce l'edicola a Nuova Ostia a cui è stato appiccato un ridicolo incendio poco tempo fa gridando all'attentato mafioso. 
Sabrina Giacobbi non è dell'Idroscalo, è molto amica di Federica Angeli e non sapendo scrivere correttamente in italiano, utilizza un ghostwriter. 
Ogni altro commento è superfluo.  

mercoledì 29 luglio 2015

FEDERICA ANGELI, UNA BUGIARDA PATENTATA: TIRA IN BALLO VERGOGNOSAMENTE IL POVERO DON FABIO

Siamo andati dal nostro parroco 
Don Fabio, che fa parte come noi, della Comunità Foce del Tevere, il CdQ Idroscalo e il Consorzio dell'Idroscalo e la Caritas di Ostia, del Coordinamento Territoriale dell'Idroscalo. Abbiamo portato copia dello scambio tra la giornalista (?) Federica Angeli e 'Tore Tore', fake 'ricicciato' oggi dopo era stato 'abbattuto' da facebook ieri sera perché presentava un'identità falsa tirata su di fretta e furia. Nuovamente la giornalista (?), come è sua abitudine fare, utilizza terzi per le sue zozze menzogne. In questo caso nuovamente tira in ballo il nostro parroco Don Fabio, che insieme a Don Franco De Donno, a capo della Caritas di Ostia, coordinano con grande impegno e sensibilità il Coordinamento. 
Abbiamo registrato il colloquio che riportiamo integralmente.

- Franca Vannini - Buonasera Don Fabio le vorrei chiedere alcune spiegazioni su quanto dichiara Federica Angeli
(gli porgiamo il foglio dello scambio con 'Tore Tore')
- Don Fabio - Chi e' Tore Tore'?
- FV - Lui dichiara un abitante dell'idroscalo
(Don Fabio prosegue nella lettura)
- DF - Avrei ringraziato per l'articolo? Non saprei neanche come contattarla.
Non ho né facebook né un telefono. Scusa ma si riferisce a quale articolo? Quello di ieri ? Io veramente l'ho letto ma come faccio a contattarla, non ho neppure un suo numero di telefono quindi non posso averlo fatto. Quando ci ho parlato non l'ho ringraziata per l'articolo precedente, ma abbiamo avuto un colloquio buono.
Ho cercato di calmarla perché nel coordinamento mi è stato chiesto di calmarla.
- FV - Ma qui da lei?
- DF - No ci siamo incontrati in un bar, perché lei sai con la scorta, siamo stati parecchio a parlare e sinceramente io avevo pensato di averle dato un quadro un pochino diverso e più buono dell'Idroscalo che lei racconta nei suoi articoli e lei sembrava che lo avesse apprezzato.
Da quel momento io non l'ho più vista e sentita. Io c'ero andato per dirle 'guarda io non entro in merito io entro in merito sulle cose imprecise' e lei mi ha detto 'faccio delle correzioni?' Ed io 'no, ormai'. Io non le ho scritto perché non ho un modo per scriverle e non ho il suo telefono. 
Quando la contattai la prima volta dovetti chiamare la redazione e loro mi dissero non possiamo darle il suo numero però la faremo ricontattare. 
Chiamò con un numero privato e quindi......

FEDERICA ANGELI DENUNCIATA ALL'ORDINE DEI GIORNALISTI PER VIOLAZIONE DELLA CARTA DI TREVISO SULLA TUTELA DEI MINORI E DELLA CARTA DEI DOVERI DEI GIORNALISTI


Spett.le, ORDINE DEI GIORNALISTI DEL LAZIO
Ieri, 28 Luglio 2015, a pag. 9 della Cronaca di Roma del quotidiano La Repubblica, a firma della Vs iscritta all'ordine dei professionisti del Lazio, Federica Angeli, dal titolo “Blocchi all'Idroscalo. 
Buttano giù le case. No, un censimento”, sono state compiute diverse violazioni alla Carta di Treviso e alla Carta dei doveri del Giornalista.
Per quanto riguarda la Carta di Treviso ricordiamo:
- che in tutte le azioni riguardanti i minori deve costituire oggetto di primaria considerazione "il maggiore interesse del bambino" e che perciò tutti gli altri interessi devono essere a questo sacrificati;
- che nessun bambino dovrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie o illegali nella sua "privacy" né ad illeciti attentati al suo onore e alla sua reputazione;
- che le disposizioni che tutelano la riservatezza dei minori si fondano sul presupposto che la rappresentazione dei loro fatti di vita possa arrecare danno alla loro personalità.
Nell'articolo non solo viene pubblicata la foto con i minori seduti in terra, cosa assai grave (punto 3 della Carta di Treviso “va altresì evitata la pubblicazione di tutti gli elementi che possano con facilità portare alla sua identificazione, quali le generalità dei genitori, l'indirizzo dell'abitazione o della residenza, la scuola, la parrocchia o il sodalizio frequentati, e qualsiasi altra indicazione o elemento: foto e filmati televisivi non schermati, messaggi e immagini on-line che possano contribuire alla sua individuazione.”), ma l’intero articolo attenta al loro onore e alla loro reputazione e le descrizioni riportate sul luogo dove vivono sono non solo false, ma hanno come unico obiettivo quello di non dare risalto a qualità del minore e/o al contesto familiare in cui vivono, ma di denigrarlo.
Inoltre ravvisiamo anche la violazione del punto 7) della Carta di Treviso “ nel caso di minori malati, feriti, svantaggiati o in difficoltà occorre porre particolare attenzione e sensibilità nella diffusione delle immagini e delle vicende al fine di evitare che, in nome di un sentimento pietoso, si arrivi ad un sensazionalismo che finisce per divenire sfruttamento della persona” essendo i minori dell’Idroscalo di Ostia sicuramente svantaggiati o in difficoltà. Contemporaneamente la giornalista Federica Angeli ha, a nostro avviso, violato la Carta dei doveri del Giornalista “E' diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e della buona fede”.
Falso che “alcuni comitati del X Municipio, su cui la procura di Roma sta già indagando per altre denunce gravi nei loro confronti, avevano sparso la voce attraverso i social network che di lì a qualche giorno ci sarebbe stato uno sgombero. Aizzando gli animi dei residenti …”
Nessun comitato del Municipio X è indagato dalla Procura (e se ciò fosse a loro insaputa, è grave che se ne dia notizia violando il segreto istruttorio). Inoltre NESSUNO ha scritto che fosse imminente uno sgombero. La Comunità Foce del Tevere ha invitato 3 comunicati stampa, che tra perentesi riportiamo i link (http://comunitafocedeltevere.blogspot.it/2015/07/idroscalo-di-ostia-sabella-nessuno.htmlpoihttp://comunitafocedeltevere.blogspot.it/2015/07/idroscalo-di-ostia-censimenti-ed.htmle poihttp://comunitafocedeltevere.blogspot.it/2015/07/idroscalo-di-ostia-terzo-giorno-di.htmled infinehttp://comunitafocedeltevere.blogspot.it/2015/07/lidroscalo-di-ostia-tira-un-sospiro-di.html) in cui chiedevamo legittimamente conferma o smentita di voci di sgombero all'Idroscalo di Ostia a seguito di un fonogramma AMA e di preoccupanti segnalazioni da parte di pezzi delle Istituzioni. L’Avv. Alfonso Sabella non ha MAI “preso l'impegno di fare prima un censimento della zona” (come riporta l’articolo) con il Coordinamento Territoriale dell’Idroscalo, di cui la Comunità Foce del Tevere fa parte a pieno titolo. E’ proprio perché siamo stati tenuti all'oscuro che è scoppiata l’agitazione. Questo genere di operazioni portate avanti dalle Amministrazioni che si sono susseguite in questi decenni nei confronti dell’Idroscalo di Ostia iniziano tutte così. Legittima dunque la nostra apprensione. E' intollerabile il clima di tensione instaurato dalla giornalista Federica Angeli e il dispregio fino ad oggi da lei espresso, che con atto persecutorio aveva già, in un articolo del 24 maggio 2015, zeppo di falsità, fomentato il timore di sgomberihttp://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/05/24/favelas-idroscalo-vita-da-miserabili-nelle-case-di-luceRoma07.html
Falsa anche la frase “Vannini, Schiavone e Dejesus (tre membri del Comitato Foce Tevere”).
Solo Vannini, che è la Portavoce della Comunità, non Comitato, Foce del Tevere, ne fa parte. Schiavone e de Jesus (e non Dejesus) non ne fanno parte in quanto non residenti all'Idroscalo di Ostia.
Falso che “Tre persone sono state denunciate per blocco stradale.” Nessuno è stato denunciato. E’ stata solo paventata la denuncia dal Comandante della Polizia Municipale del Municipio X (di cui disponiamo filmato).
Per quanto riguarda la frase “in merito alle dichiarazioni apparse sulla pagina Facebook della Comunità Foce Tevere il Comando del Corpo di Polizia Locale del X Mare, rende noto come nei confronti degli autori di tali dichiarazioni assolutamente false, si procederà penalmente per il reato di diffamazione aggravata” segnaliamo che questa frase è correlata alla seguente frase postata sulla pagina della Comunità Foce del Tevere: “La Polizia Municipale con a Capo Antonio di Maggio, "Non hanno un mandato per entrare in casa, non mostrano l'ordine di servizio, prendono a calci le porte ...." (cit.) Si chiamano ABUSI”. I calci ci sono stati e lo hanno riportato i testimoni diretti che ovviamente non sono stati sentiti dalla giornalista Federica Angeli. Invece, la giornalista riporta le opinioni di un fake palese, come confermato oggi anche da Facebook, e di cui alleghiamo screen-shot (https://www.facebook.com/comunita.tevere/photos/a.858519887493909.1073741828.855131304499434/1024008670945029/?type=1&theater): “La parte sana dell'Idroscalo ha preso distanze dai facinorosi "che sono una minoranza e non ci rappresentano-scrive dall'account di fb "tore tore" un residente-se la cantano e se la sonano da soli. Per questo noi non eravamo li ad interrompere il lavoro dei vigili e li abbiamo fatti entrare in casa. Sono contento che si torni alla legalità con Sabella. Questi tizi di sedicenti associazioni stanno portando solo odio e violenza tra le persone”.
La giornalista Federica Angeli che avrebbe dovuto verificare le informazioni ottenute dalle sue ‘fonti’, per accertarne l'attendibilità e per controllare l'origine di quanto viene diffuso all'opinione pubblica, salvaguardando sempre la verità sostanziale dei fatti, affida la conclusione del suo pezzo alle parole di un fake, cosa che era evidente a chiunque in buona fede.
Chiediamo, per tutti questi motivi, all'Ordine dei Giornalisti di valutare un intervento nei confronti della giornalista Federica Angeli e di verificare anche altre ipotesi di violazione.
Con osservanza,
Franca Vannini
Portavoce
Comunità Foce del Tevere

lunedì 27 luglio 2015

L'IDROSCALO DI OSTIA TIRA UN SOSPIRO DI SOLLIEVO.

Sabella oggi ha smentito in maniera definitiva le tesi del quotidiano La Repubblica e del PD di Ostia, rispettivamente sostenute dalla giornalista Federica Angeli e dal Sen. Stefano Esposito, dichiarando che non è in corso alcuno sgombero dell'Idroscalo nè ci sarà nel prossimo futuro. 
Sabella è però stato male informato da Silvia Decina, caposegreteria di Marino, 
che per il 29 luglio alle 13.30 presso la Sala delle Bandiere in Campidoglio ha convocato un tavolo congiunto anche con la Polizia di Stato, essendo stato invitato il dr. Antonio Franco, primo dirigente del Commissariato di Ostia Lido. 
Proprio da questa convocazione, assieme a tutte le altre forze dell'ordine, tenuta da Silvia Decina in gran segreto, era nato il sospetto che fosse imminente lo sgombero dell'Idroscalo di Ostia, considerato anche l'aggressivo comportamento di Antonio Di Maggio, comandante del Gruppo X Mare del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale. 
Di Maggio infatti, durante gli ultimi tre giorni, ha comandato ai suoi uomini di fotografare, censire, indagare gli abitanti dell'Idroscalo di Ostia, anche in spiaggia. 
Siamo spiacenti che le precarie condizioni fisiche di Alfonso Sabella, di recente sottoposto all'impianto di un pace-maker, siano state oggi messe a dura prova dalla nostra protesta a causa di una modalità operativa dell'Amministrazione che invece di essere trasparente ed inclusiva va nella direzione opposta. (v. Sabella "nessuno sgombero", ma qualcosa non torna LINK )
Rimangono da mesi aperte tutte le vertenze, come quella dell'ACEA Acqua ed il percorso comune di legalità e riqualificazione promesso. Attendiamo con fiducia l'incontro del 29 luglio sulla base della parola data, speriamo che sia sufficiente. 
Una certezza l'abbiamo: l'Idroscalo di Ostia è la grande Comunità della Foce del Tevere.

domenica 26 luglio 2015

IDROSCALO DI OSTIA -.TERZO GIORNO DI CENSIMENTO ANCHE SULLA SPIAGGIA

In Australia si è operato ad Aprile il primo censimento dei topi sulle spiagge. 
All'Idroscalo non abbiamo i topi sulla spiaggia, nonostante qualcuno ci abbia definiti "baraccati", "sporchi", "uomini che scaricano nel fiume secchi di liquami", "con le vie piene di rifiuti accatastati fuori dai tuguri". 
Caso mai nel Tevere ci sono le nutrie. In mare no. Allora ci domandiamo cosa censiscano i Vigili della Lupa Capitolina di domenica sulla spiaggia dell'Idroscalo di Ostia.
Ci continuiamo a domandare, e la domanda continuiamo a porla al delegato del Sindaco Marino, l'Avv. Alfonso Sabella, che senso abbia creare questo clima pesantissimo all'Idroscalo, dove anche i turisti e quelli che non abitano all'Idroscalo di Ostia, vengono censiti mentre prendono la tintarella o giocano con i loro bambini. 
Non siamo mica topi, ma uomini e l'Idroscalo non è la California. "I piani architettati da uomini e da topi spesso sortiscono cattivo esito". "Uomini e topi" è un romanzo.
 Questo è un incubo.
(Comunicato Stampa, 26 Luglio 2015)

sabato 25 luglio 2015

IDROSCALO DI OSTIA – CENSIMENTI ED INCONTRI COL PREFETTO

Da ieri è in corso un’operazione di censimento da parte della Polizia Municipale di Roma Capitale, inviata dal Sindaco Ignazio Marino, secondo quanto riferiscono loro stessi. 
Ci domandiamo non solo se l’Avv. Alfonso Sabella sia al corrente, ma soprattutto le ragioni di questo ennesimo censimento, dal momento che le riunione svoltesi nelle settimane scorse in Comune per parlare dell’Idroscalo di Ostia sono avvenute partendo proprio dal censimento che venne effettuato sotto la giunta municipale di Vizzani. 
Si tratta della famosa quanto fantomatica ‘lista di proscrizione’ che è sempre stata negata dal Dipartimento delle Politiche Abitative e che non solo è nelle loro mani, ma è oggetto di incontro tra i dipartimenti e le forze di polizia.
Viene riconfermato anche oggi il fonogramma che mette in allerta l’AMA per uno sgombero che avverrà nelle prossime settimane (forse in due fasi), all’Idroscalo di Ostia.
Inoltre, è stato chiesto alle persone sgomberate il 23 febbraio 2010 di svuotare i container nei quali sono stati riposti in tutti questi 5 anni i loro beni, perché hanno necessità di liberarli quanto prima. 

Ricordiamo che questa vicenda è stata una delle pagine buie dell’illegittimo sgombero ad opera di Alemanno e di Antonio Di Maggio, il Di Maggio attuale capo dei Vigili del Litorale. 
L’area, di proprietà privata, viene pagata dal Comune di Roma.
Infine, abbiamo chiesto all’Avv. Sabella di consentire la partecipazione, a nome del Coordinamento Territoriale dell’Idroscalo, di Don Franco De Donno alla riunione che si terrà il 29 luglio p.v. presso la sala delle Bandiere in Campidoglio, uno spiegamento di “forze” tra Protezione Civile Regionale e Municipale, La Guardia di Finanza, La Polizia di Stato, la Capitaneria di Porto, la Polizia Locale di Roma Capitale, i Carabinieri, il Vice Prefetto Aggiunto. 

Si è ottenuto soltanto un incontro il 30 Luglio tra Don Franco De Donno, l’Avv. Sabella e il Prefetto.
E’ chiaro che anche questo incontro non lascia sperare nulla di buono, essendo un incontro per parlare di operazioni di ordine pubblico. 

Per altro qualcuno ha anche affermato che è in corso una trattativa per sospendere operazioni più invadenti fino a dicembre.
In questa stato di confusione la paura tra le famiglie cresce, la tensione anche. 

Abbiamo bisogno di chiarezza e non di rivivere echi che ci riportano ad una pagina vergognosa della storia di Roma che troppi fingono di aver dimenticato. 
Chiediamo, vogliano e pretendiamo un percorso di legalità condiviso e non essere esclusi dalle intenzioni di un’amministrazione che non si sta muovendo in modo trasparente.

venerdì 24 luglio 2015

IDROSCALO DI OSTIA - SABELLA: “NESSUNO SGOMBERO”, MA QUALCOSA NON TORNA.

Da giorni si rincorrono voci su uno sgombero imminente all’Idroscalo di Ostia. 
Addirittura l’AMA avrebbe in mano un fonogramma che diffida a potenziare il numero di cassonetti di cui è carente l’Idroscalo e di tenersi pronti allo sgombero che avverrà ai primi di Agosto. 
Ma Sabella smentisce bollando la notizia come “infondata”, nonostante da diverso tempo alcuni giornalisti e alcuni politici del PD stiano facendo procurato allarme.
Dopo l’illegittimo sgombero del 23 febbraio 2010, ad opera della Giunta Alemanno, sappiamo bene che gli sgomberi si operano senza annunci. 
Il 29 Luglio p.v., presso la sala delle bandiere, è stata convocata una riunione per parlare dell’Idroscalo di Ostia. 
A questa riunione sono stati invitati, inspiegabilmente, la Protezione Civile Regionale e Municipale, La Guardia di Finanza, La Polizia di Stato, la Capitaneria di Porto, la Polizia Locale di Roma Capitale, i Carabinieri, il Vice Prefetto Aggiunto e le Politiche Sociali. A scorrere l’elenco degli invitati non sembra affatto una riunione per parlare di un progetto di sviluppo del borghetto dell’Idroscalo. 
Questo genere di riunioni si fanno generalmente per stabilire un tavolo di coordinamento per uno sgombero, tant'è che è stato invitato anche il Presidente ACEA, la cui presenza negli sgomberi è necessaria per il distaccamento delle utenze prima delle demolizioni.
Ricordiamo che lo sgombero dell’Idroscalo del 23 Febbraio 2010 fu dichiarato illegittimo dal TAR, in quanto l’ordinanza di Protezione Civile non aveva alcun fondamento di verità. 
Il fiume Tevere non stava esondando e c’era calma piatta sul fronte mare. 
Ci dispiace dunque di dubitare delle parole del Dott. Sabella, che ha promesso al Coordinamento Territoriale dell’Idroscalo un percorso partecipato verso la ‘legalità’, in un territorio volutamente dimenticato da tutte le precedenti amministrazioni, compresa quella di Tassone (PD), oggi agli arresti domiciliari per Mafia Capitale, che venne a prendere i voti in campagna elettorale all’Idroscalo di Ostia dichiarando che si sarebbe legato sui tetti in caso di sgombero e demolizione delle case. 
Per altro i promessi incontri da Sabella di fine giugno non ci sono stati e luglio è agli sgoccioli.
Ricordiamo che all’incontro del 28 maggio scorso non c’è stato consentito di essere supportati dalla nostra parte tecnica, che non solo conosce perfettamente le problematiche inerenti la nostra area, ma ha fatto un percorso insieme a noi e alle parti tecniche interessate a livello Regionale e Capitolino (Autorità del Bacino del Tevere e Assessorato all’Urbanistica). 
Addirittura, il Dott. Ing. Carlo Ferranti, Dirigente Ufficio Piani e Programmi dell’ABT e il Geom. Antonio Maietti dell’ ARDIS, nell’ultima riunione tenutasi presso l’Assessorato all’Urbanistica del Muncipio X, avevano dato il loro assenso tecnico (sotto certe condizioni) per la realizzazione del borghetto dell’Idroscalo. 
Buttare a mare, o a fiume, il lavoro svolto in questi anni e negare la partecipazione ai tavoli che si sono tenuti nelle scorse settimane, ci fa mal pensare e poco sperare, visto appunto lo spiegamento di “forze” alla prossima riunione del 29 Luglio.
Chiediamo, viste le parole del Dott. Sabella, che voglia consentire almeno a Don Franco De Donno, Resp. Caritas di Ostia, di essere presente presso la sala della bandiere in Campidoglio il 29 luglio 2015.

(Comunicato Stampa, Comunità Foce del Tevere, 24 Luglio 2015)

lunedì 25 maggio 2015

DON FRANCO DE DONNO RISPONDE A FEDERICA ANGELI:DON FRANCO DE DONNO RISPONDE A FEDERICA ANGELI

“ BASTA CONSIDERARE I POVERI COME DELINQUENTI. 
LE CARCERI SONO PIENE di POVERI “ CRISTI “ e VUOTE di RICCHI CORROTTI “
L’IDROSCALO non è soltanto “ baracche in cemento grezzo, mattoni scomposti tenuti insieme da calce grigia. Strade sterrate e inagibili … “ , ma è anche un tessuto di relazioni umane solidali formato da una ‘comunità’ di PERSONE! Nel momento in cui si decide di parlare o scrivere su argomenti nei quali sono coinvolte delle persone, i dettami di una semplice ‘etica naturale’ suggeriscono innanzitutto rispetto per le stesse persone. Il modo di ragionare dei cosiddetti ‘benpensanti’ che si fanno paladini di una legalità ‘giuridica’, ma non ‘sociale’ conduce a equiparare il degrado ambientale e urbanistico con il degrado delle persone, che loro malgrado e con notevole sofferenza sopportano in tali ambienti e situazioni.
L’assenza e la sordità di chi da tanti anni avrebbe dovuto essere presente – gli organi amministrativi e di governo a tutti i livelli – aggrava sempre di più la situazione già assai compromessa con pericolo di diventare ‘senza controllo’. Allora l’unico modo di far sentire una presenza dopo tanto colpevole ritardo – rincorrendo la solita politica delle ‘emergenze’ - sembra essere unicamente quello di una invadente e oggi assai frequente presenza delle Forze dell’Ordine, quasi a garantire una ‘sicurezza’ che non è contrastata dai cittadini dell’Idroscalo, ma ancora una volta dalla mancanza di dialogo costruttivo da parte delle Istituzioni per un progetto globale e duraturo per il futuro. Distinguere poi la realtà del Porto Turistico di Ostia considerandolo come modello di città che purtroppo viene deturpato dalla realtà dell’Idroscalo che lo fiancheggia, vuol dire considerare da una parte i ‘buoni’ e dall’altra i ‘cattivi’ soltanto seguendo criteri di pura apparenza.
Di fronte a situazioni causate da evidenti ‘ingiustizie sociali’ riguardo alle primarie necessità dell’uomo per avere un ‘rifugio’ o per utilizzare un bene universale, quale l’acqua - sia l’uno che l’altra necessari per sopravvivere - in nome di una legalità giuridica si abbattono i ‘rifugi’ e si stacca ‘l’acqua’.
Nel mio recente viaggio in MALAWI con 20 giovani di ‘Ostia per l’Africa’, ci siamo trovati di fronte a situazioni di estrema povertà, ma nessuno di noi si è permesso di ‘giudicare’ le persone che abitavano in capanne fatte di mattoni di fango e di tetti di paglia! Abbiamo invece considerato il fatto che anche queste situazioni ‘africane’ sono frutto di governi corrotti e di multinazionali occidentali parassite delle ricchezze di questi territori senza per nulla considerare le persone che vi abitano.
Invece di continuare a denunciare e perseguitare i poveri che si trovano – loro malgrado – in queste situazioni di degrado, perché non si denuncia o autodenuncia chi non propone ‘alternative’ valide per un futuro migliore nel rispetto della dignità di ogni persona?
Basta con le decisioni improvvise e senza appello sulla testa dei poveri! La Caritas di Ostia, che rappresento e le realtà associative di volontariato laico e cattolico, che affianco ormai da tanti anni sul Territorio lidense, vorrebbero collaborare, con un dialogo costruttivo, per combattere la illegalità dilagante e libera della malavita organizzata, essa certamente non povera!

Roma lido, 24.05.2015
d. Franco DE DONNO, responsabile Caritas di OSTIA

LETTERA APERTA A MAURO BALINI, PATRON DEL PORTO DI OSTIA

In questi giorni i Carabinieri stanno procedendo con ACEA LUCE a controlli casa per casa dei contatori e al distacco degli stessi nei casi di irregolarità. 
Premesso: 
- che queste operazioni avvengono su richiesta dei Carabinieri (e dunque dell’Amministrazione), 

che entrano nelle case senza esibire un mandato (la cui copia dovrebbe per altro essere lasciata all'interessato) violando il domicilio, alla faccia della legalità tanto sbandierata;
 - che queste operazioni riguardano la sfera della “legalità ‘giuridica’, ma non ‘sociale’”, 
come ha scritto Don Franco De Donno, responsabile Caritas;

- che da anni stiamo chiedendo di riqualificare l’area attraverso un progetto ‘alto’ 

che renda orgogliosi non solo noi, ma Roma;

- che le famiglie toccate da queste operazioni sono le più indigenti e che siamo preoccupati per loro 

perché di certo non possono vivere anziani, bambini e persone disabili in una casa senza luce;

- che questo modo di procedere violento, in assenza di dialogo, di prospettive e di soluzioni, 

è quanto di più lontano dallo spirito della Comunità, ma assomiglia ad un assedio di tipo medioevale;

- che domani, martedì 26 maggio, ci sarà un incontro in Municipio tra ACEA Acqua (e forse anche Luce) 

e gli amministratori, riunione dalla quale siamo ancora una volta esclusi;

Le chiediamo se è vero quello che si dice in giro e cioè che queste operazioni 

stiano avvenendo per portare a termine l'illegittima operazione di protezione civile 
voluta da Alemanno il 23 febbraio 2010 favorendo così l’ampliamento del Porto di Roma e l’obiettivo politico/amministrativo di sostituire l’attuale proprietà del Porto con una nuova, estranea al nostro territorio.

Cordialmente

Franca Vannini
Portavoce

domenica 24 maggio 2015

Ringraziamo per l'attenzione ossessiva (pagata dal PD, al governo di questa città e a cui abbiamo portato i voti) che ci riserva un quotidiano. La pubblicità aiuta la nostra causa, portando l'Idroscalo all'attenzione che merita. Invitiamo però (inutilmente quando ci sono di mezzo interessi) a non scrivere sempre delle bufale, come il fatto che la chiesa dell'Idroscalo sia abusiva o che l'ammontare del nostro debito con l'ACEA sia di 71mila euro o che Pasolini sia stato "trucidato" all'Idroscalo o incongruenze di varia natura o attacchi beceri a Don Franco De Donno che è parroco di Santa Monica e non dell'Idroscalo. Il numero di sciocchezze scritte supera la fantasia di una mente malata. Di "squallido" ci sono solo le bugie. Invitiamo chiunque faccia INFORMAZIONE (e non gossip) o che voglia conoscere realmente l'Idroscalo a venire sul posto, qui da noi .... senza pistola.

martedì 6 gennaio 2015

Befana all'Idroscalo


C'e' una nonna un po' vecchina,
che si aggira a mezzanotte su una scopa vola china,
con le guance un po' pienotte.
I suoi vestiti sono stracci con rattoppi sulla gonna,
solo doni niente abbracci,ma e' simpatica la donna.
Con se porta un grande sacco,dentro ci son calze a iosa,
il suo modo e' un po' bislacco,
nelle calze c'e'qualcosa: 
caramelle,cioccolata,gomme,dolci e squisitezze,

te ne fai una scorpacciata,anche se son piccolezze.
Viene sempre ogni anno nella prima settimana,ed i bimbi gioiranno,il suo nome e' :
LA BEFANA......